Dall’ultima Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI) sono arrivati nuovi dati incoraggianti sulle terapie a lunga durata d’azione che facilitano la vita dei pazienti. In particolare, Gilead Sciences ha annunciato i dati che valutano lenacapavir in combinazione con gli anticorpi ampiamente neutralizzanti (bNAb, broadly neutralizing antibodies) teropavimab e zinlirvimab come potenziale regime di trattamento a lunga durata d’azione con dosaggio semestrale. I risultati dello studio clinico di fase 1b hanno dimostrato che la combinazione sperimentale è stata generalmente ben tollerata e ha avuto elevata efficacia in selezionati partecipanti con HIV virologicamente soppressi.

Le nuove opzioni terapeutiche per l’HIV a lunga durata d’azione guideranno la prossima fase della cura di questa malattia, e potrebbero contribuire a soddisfare le esigenze terapeutiche e le preferenze delle persone con HIV. In questo studio abbiamo scoperto che lenacapavir e bNAb in un approccio di combinazione potrebbero avere un ruolo significativo nel futuro trattamento dell’HIV”, ha affermato il Dr. Joseph Eron, MD, ricercatore principale dello studio e capo della divisione di malattie infettive presso la University of North Carolina School of Medicine. “Per me – medico impegnato a sostenere e curare le persone che convivono con il virus – sarà entusiasmante poter continuare a valutare il regime di combinazione come potenziale opzione di trattamento a lunga durata d’azione con somministrazione semestrale”.

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Lo studio ha valutato il profilo di sicurezza ed efficacia di lenacapavir + teropavimab + zinlirvimab in adulti selezionati affetti da HIV virologicamente soppressi (HIV-1 RNA <50 copie/ml) per ≥2 anni durante l’assunzione di una terapia antiretrovirale (ART, antiretroviral therapy). I partecipanti allo studio (n=20) erano sensibili a entrambi i bNAb in base al fenotipo del DNA provirale dell’HIV e all’inizio dello studio avevano una conta di cellule CD4 ≥500. L’età media era di 44 anni (14% femmine, 14% neri, 14% asiatici e 33% ispanici/latini).

Le dosi di teropavimab e zinlirvimab erano basate sul peso, con i partecipanti randomizzati secondo un rapporto 1:1 in due bracci di trattamento attivo con la sostituzione della loro terapia antiretrovirale al basale con lenacapavir (927 mg per via sottocutanea dopo carico orale) + teropavimab (30 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa) + zinlirvimab (braccio 1: 10 mg/kg di peso corporeo; braccio 2: 30 mg/kg di peso corporeo, entrambi i dosaggi per via endovenosa).

Alla settimana 26, il 90% dei partecipanti che avevano ricevuto il regime di studio completo (n=18/20) ha mantenuto la soppressione virologica (HIV-1 RNA ≤50 copie/ml). Alla settimana 12, un partecipante si è ritirato dallo studio con soppressione virale documentata (HIV-1 RNA <50 copie/ml). Alla settimana 16, un partecipante ha sperimentato un rebound virologico confermato e successivamente è stato di nuovo soppresso con una ART orale al basale. Non si sono verificati eventi avversi (EA) gravi, inclusi eventi avversi di grado 4 o 5, e nessun evento avverso ha portato alla interruzione del farmaco in studio. Due partecipanti hanno manifestato eventi avversi di grado 3, uno con cellulite nel sito di iniezione e l’altro con eritema nel sito di iniezione.

Entro la fine dell’anno la combinazione di lenacapavir con teropavimab e zinlirvimab passerà a uno studio di fase 2 (NCT05729568), condotto in persone con HIV virologicamente soppresse. Lo studio valuterà due diversi livelli di dosaggio dei bNAb e la sicurezza e l’efficacia del regime nei partecipanti seguiti longitudinalmente per dosi multiple del regime di studio.

Lenacapavir è in via di sviluppo come base per future terapie per l’HIV, con l’obiettivo di offrire opzioni orali e iniettabili a lunga durata d’azione con diverse frequenze di dosaggio – in combinazione con altri agenti antiretrovirali per il trattamento o in monoterapia per la prevenzione – che contribuiscano a soddisfare le esigenze e le preferenze dei singoli pazienti. Lenacapavir è un agente sperimentale in corso di valutazione come opzione a lunga durata d’azione in molteplici studi clinici in corso e pianificati in fase iniziale e avanzata nell’ambito del programma di ricerca su prevenzione e trattamento di Gilead.

Teropavimab (GS-2872) e zinlirvimab (GS-5423) sono composti sperimentali e non sono approvati dalla US Food and Drug Administration o da qualsiasi altra Autorità Regolatoria per qualsiasi uso. L’uso di questi composti in combinazione con lenacapavir è in fase di sperimentazione. La loro sicurezza ed efficacia non sono note.