Proprio mentre con video e foto sui social la cantante statunitense Halsey racconta ai suoi fan la battaglia contro il lupus e contro la leucemia, dal Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) arrivano buone notizie per i pazienti affetti da leucemia mieloide cronica di nuova diagnosi. Si tratta dei dati dello studio di Fase III ASC4FIRST presentati da Novartis.

Asciminib ha dimostrato tassi di risposta molecolare maggiore (MMR) superiori alla settimana 48 rispetto ai TKIs standard-of-care selezionati dallo sperimentatore, quali imatinib, nilotinib, dasatinib e bosutinib, e rispetto al solo imatinib nei pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica Philadelphia positiva di nuova diagnosi (Ph+ LMC-CP) . Asciminib ha inoltre mostrato un miglioramento numerico della MMR alla settimana 48 rispetto ai 2G-TKIs (nilotinib, dasatinib e bosutinib). Inoltre, asciminib ha dimostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole, con un minor numero di AEs e di interruzioni del trattamento rispetto sia ad imatinib che ai 2G-TKIs. I dati saranno inoltre presentati come relazione plenaria al Congresso 2024 della European Hematology Association (EHA).

“Asciminib è il primo trattamento per la leucemia mieloide cronica (LMC) a dimostrare un’efficacia significativamente superiore rispetto agli inibitori della tirosin-chinasi (TKI) standard selezionati dagli sperimentatori” ha affermato il Prof. Tim Hughes, MD, del South Australian Health & Medical Research Institute (SAHMRI)“Quando si combina una risposta superiore con l’eccellente profilo di sicurezza e tollerabilità di asciminib, abbiamo una potenziale opzione di prima linea molto promettente per i pazienti di nuova diagnosi, per supportarli nel raggiungimento dei loro obiettivi terapeutici.”

 

Quasi il 20% in più dei pazienti trattati con asciminib ha raggiunto la MMR alla settimana 48 rispetto ai TKIs SoC selezionati dallo sperimentatore e quasi il 30% in più rispetto al solo imatinib. I pazienti trattati con asciminib hanno anche raggiunto tassi più profondi di risposte molecolari (MR4 e MR4.5) rispetto ai TKIs SoC selezionati dallo sperimentatore e al solo imatinib1.

Nei pazienti di nuova diagnosi, il profilo di sicurezza è risultato coerente con gli studi registrativi precedenti con un minor numero di eventi avversi (AEs) e interruzioni del trattamento rispetto ai TKIs standard.

“I pazienti affetti da LMC necessitano di opzioni terapeutiche efficaci e ben tollerate che permettano di raggiungere risultati significativi nella gestione della patologia a lungo termine” ha dichiarato Shreeram Aradhye, M.D., Presidente dello Sviluppo e Chief Medical Officer di Novartis. “I dati convincenti dello studio ASC4FIRST evidenziano il potenziale di asciminib di ottenere risultati migliori rispetto agli standard di cura nei pazienti adulti di nuova diagnosi, mantenendo al contempo un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole. Questi risultati rafforzano asciminib come trattamento comprovato per la LMC-CP Ph+, continuando a costruire sulla nostra eredità di 20 anni di innovazione nella LMC.”

 

In Europa si stimano circa 7.000-9000 casi da LMC l’anno, di cui circa 600-800 nuovi casi in Italia; per adesso circa 9000 pazienti italiani sono affetti da questo tumore raro del sangue che ha un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti.

“La Leucemia Mieloide Cronica (LMC) è un tumore raro del sangue, causato dalla proliferazione incontrollata di cellule staminali del midollo osseo. Un’alterazione cromosomica comporta la creazione di una proteina anomala, responsabile del processo leucemogeno e dell’elevato numero di globuli bianchi, caratteristica principale della malattia. Tale proteina anomala fornisce la possibilità di un bersaglio terapeutico, e diversi farmaci con funzione inibitoria sono a disposizione. Malgrado i notevoli risultati raggiunti, molti pazienti di nuova diagnosi non riescono però a raggiungere una risposta adeguata ad un anno e molti interrompono o cambiano il trattamento a causa di effetti collaterali,” ha affermato Massimo Breccia, Professore Associato all’Università Sapienza di Roma, Ematologia Policlinico Umberto I. “Per colmare questi obiettivi non raggiunti è necessario quindi avere a disposizione una terapia selettiva ed efficace ma che allo stesso tempo sia tollerata a lungo termine. L’introduzione potenziale di asciminib per i pazienti di nuova diagnosi potrebbe rappresentare una nuova speranza per il futuro del trattamento della LMC”.

 

Il trial è ancora in corso, con la prossima analisi programmata alla settimana 96 per valutare il principale endpoint secondario (MMR alla settimana 96) e ulteriori endpoint secondari.

Questi risultati sono stati sottoposti alla US Food and Drug Administration (FDA) tramite il programma Real-Time Oncology Review (RTOR) del Centro di Eccellenza in Oncologia e ad asciminib è stata concessa la designazione di Breakthrough Therapy.

Informazioni sul Trial Clinico di Fase III ASC4FIRST

ASC4FIRST (NCT04971226) è uno studio di Fase III, multicentrico, in aperto, randomizzato di asciminib orale 80 mg QD rispetto ai TKI di prima o seconda generazione selezionati dallo sperimentatore (imatinib, nilotinib, dasatinib o bosutinib) in 405 pazienti adulti con LMC-CP Ph+ di nuova diagnosi. I due endpoint primari dello studio sono confrontare l’efficacia di asciminib rispetto ai TKIs SoC selezionati dallo sperimentatore (TKIs di prima e seconda generazione) e confrontare l’efficacia di asciminib rispetto ai pazienti trattati solo con imatinib come TKI selezionato pre-randomizzazione, basato sulla proporzione di pazienti che raggiungono la MMR alla settimana 48.

Lo studio è ancora in corso per la valutazione di endpoint secondari quale la proporzione di pazienti che raggiungono la MMR alla settimana 96 e un endpoint di sicurezza sul tempo di discontinuazione del trattamento a causa di AEs (TTDAE) entro la settimana 96. Lo studio valuta anche ulteriori endpoint secondari di sicurezza ed efficacia, tra cui MMR, MR4, MR4.5, risposta ematologica completa (CHR) e risposta citogenetica completa (CCyR) alla settimana 48 e a tutti i timepoint programmati; durata e tempo per per il raggiungimento della prima MMR, MR4 e MR4.5; tempo al fallimento del trattamento; sopravvivenza libera da eventi, sopravvivenza senza fallimenti, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale.

Informazioni su asciminib
Asciminib è il primo STAMP inibitore (Specifically Targeting the ABL Myristoyl Pocket) per la LMC, che grazie al suo particolare meccanismo di azione, è in grado di legarsi in maniera altamente specifica e selettiva al sito miristoilico sul dominio chinasico di BCR-ABL1 arrestando la progressione delle cellule tumorali in maniera altamente efficace e tollerabile. A differenza degli altri  TKI attualmente disponibili che legano il sito ATPasico.
Asciminib è approvato in più di 70 paesi, inclusi gli Stati Uniti e l’UE, per il trattamento di pazienti adulti con LMC-CP Ph+ che sono stati precedentemente trattati con due o più TKI. In alcuni paesi, inclusi gli Stati Uniti, asciminib è anche approvato per i pazienti con LMC-CP Ph+ con la mutazione T315I.
Asciminib è un’importante opzione terapeutica per i pazienti che sviluppano resistenza e/o intolleranza ad almeno due precedenti TKI, ed è in fase di studio in diverse linee di trattamento per la LMC-CP Ph+, sia come monoterapia che in combinazione.