Da vent’anni mi batto per promuovere la consapevolezza e il benessere digitale, convinto che la chiave per navigare l’oceano tumultuoso del digitale sia l’educazione, non il divieto. La recente decisione del Ministro dell’Istruzione di bandire l’uso di smartphone e tablet nelle aule a scopo didattico รจ una mossa che sa di paura, non di progresso; una resa davanti alle sfide educative del XXI secolo.
Come esperto di consapevolezza digitale, sostengo con forza che privare gli studenti della possibilitร  di usare gli strumenti digitali a fini didattici รจ un errore clamoroso. รˆ come se, di fronte al mare in tempesta, invece di insegnare a nuotare, ci si limitasse a vietare l’ingresso in acqua. Ma come si impara a gestire le onde se non ci si bagna mai?
L’approccio del Ministro รจ pericolosamente fuori luogo. In un’epoca in cui la tecnologia definisce ogni aspetto della nostra esistenza, educare i giovani all’uso consapevole e critico degli strumenti digitali dovrebbe essere una prioritร  assoluta. Non si tratta di lasciarli in balia degli schermi, ma di guidarli nell’esplorare il digitale con discernimento e responsabilitร . E come si puรฒ fare ciรฒ se ci si ostina a tenere lo smartphone fuori dalle mura scolastiche?
Questa decisione, tuttavia, va oltre l’errore strategico; minaccia di allontanare ancora di piรน i giovani dall’istruzione. In un mondo dove ogni aspetto della vita รจ intessuto di digitale, una scuola che rifiuta questo principio appare non solo arcaica ma completamente scollegata dalla realtร . Gli studenti, inevitabilmente, percepiranno l’istituzione educativa come un’entitร  aliena, incapace di comprendere e di inserirsi nel loro mondo, aumentando cosรฌ il distacco tra loro e un ambiente scolastico giร  spesso percepito come inadeguato e obsoleto.
La veritร  รจ che questa decisione mostra un’incapacitร  di affrontare la realtร  dei nostri tempi. Il digitale รจ ovunque; evitare non ci renderร  piรน sicuri, solo piรน ignoranti. Se davvero vogliamo preparare i nostri ragazzi ad affrontare il mondo, dobbiamo insegnare loro a usare le tecnologie digitali, non a temerle.
Questo divieto non รจ altro che un’opportunitร  mancata, un passo indietro in un momento in cui dovremmo correre avanti. รˆ ora di smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia e iniziare a costruire un futuro in cui la consapevolezza digitale e il benessere siano al centro dell’educazione. La strada da percorrere รจ chiara: integrare, non escludere; educare, non vietare.