Anche l’Italia ora potrà vantare il primo progetto green per le lenti a contatto giornaliere “Plastic Neutral”.  A dare l’annuncio è CooperVision, una delle principali aziende produttrici di lenti a contatto, orgogliosa di offrire una soluzione sostenibile e semplice per tutti i consumatori e gli ottici. Il progetto è stato presentato di recente a Genova con un incontro aperto dal saluto di Debbie Olive, presidente di CooperVision per l’EMEA (Europe, Middle East e Africa), che ha spiegato le ragioni che hanno ispirato il progetto.
L’iniziativa è resa possibile grazie alla partnership siglata a livello globale con Plastic Bank®, un’impresa sociale che costruisce ecosistemi di riciclo etico nelle comunità costiere.
“Come molte altre realtà aziendali, CooperVision sta percorrendo la strada della sostenibilità. Negli ultimi anni, abbiamo costruito una solida realtà in termini di produzione e operazioni sostenibili, focalizzandoci sulle aree in cui possiamo avere il maggiore impatto. La plastica gioca un ruolo determinante per la sicurezza, protezione e la sterilizzazione delle nostre lenti a contatto, – spiega Andrea Milletti, Country Manager di CooperVision Italia – ed è importante per noi anche come viene gestita questa plastica. L’impegno di rendere tutte le nostre lenti a contatto giornaliere in Italia “Plastic Neutral”  è un’azione innovativa in più che si somma all’approccio olistico sostenibile di CooperVision, con l’opportunità di avere un impatto positivo per i nostri oceani e per tutti.”
 
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Il razionale del progetto e la partnership con PLASTIC BANK®
 
Da febbraio, per ogni confezione di lenti a contatto giornaliere distribuite in Italia dall’azienda, CooperVision acquista crediti che finanziano la raccolta di rifiuti di plastica pari al peso della plastica utilizzata nelle proprie lenti a contatto giornaliere comprendendo anche il blister e l’imballaggio esterno in cartone.2 Attraverso Plastic Bank, i materiali plastici raccolti in prossimità degli oceani vengono rielaborati e riprocessati per la reintroduzione nella filiera produttiva globale. I raccoglitori ricevono un premio per i materiali recuperati, fornendo beni di prima necessità per le loro famiglie come: generi alimentari, combustibili per cucine, tasse scolastiche e assicurazioni sanitarie.
Tutte le lenti a contatto giornaliere di CooperVision in Italia sono incluse nell’iniziativa “Plastic Neutral”. Non è prevista alcuna procedura di iscrizione né per gli ottici né per i portatori: aderisce chiunque raccomandi o indossi le lenti a contatto giornaliere di CooperVision.
“Plastic Bank sta rafforzando il proprio impegno sociale migliorando la vita dei raccoglitori delle comunità in cui opera. Insieme a CooperVision– precisa David Katz, Fondatore e CEO di Plastic Bank– stiamo offrendo al mercato delle lenti a contatto l’opportunità di avere un impatto ambientale, sociale ed economico positivo e significativo.”
“La neutralità plastica non è un punto di arrivo: è un’altra pietra miliare nel percorso di CooperVision, che continua ad avere un impatto positivo sull’ambiente. Siamo entusiasti di poter collaborare con ottici e portatori – conclude Milletti – per realizzare tutto questo. Semplicemente applicando e indossando le lenti a contatto giornaliere di CooperVision. È facile fare la differenza insieme.”
L’ 85% dei portatori di lenti a contatto è molto sensibile alla sostenibilità
Le ricerche mostrano come la sostenibilità sia una priorità sempre più crescente per i consumatori, i quali si preoccupano di come viene gestita la plastica. In un’indagine condotta nel 2021, commissionata da CooperVision, l’85% dei portatori di lenti a contatto concorda che l’eliminazione della plastica dispersa negli oceani sia un argomento importante per loro.3 E l’88% dei portatori di lenti a contatto afferma anche che sceglierebbe lenti “neutrali alla plastica” rispetto a delle lenti a contatto “non Plastic Neutral”, supponendo che entrambe siano state consigliate dal proprio ottico.
“La plastica è un materiale che è nato accompagnato da grandi speranze proprio per la sua leggerezza, resistenza e basso costo di produzione. Si è trasformata in quella che può essere considerata una delle più grandi minacce per la salute del nostro pianeta blu e di tutti i suoi abitanti. Il problema non è la plastica in sé – interviene Mariasole Bianco, scienziata esperta di conservazione del mare e divulgatrice – ma l’uso irresponsabile che ne facciamo. Noi siamo quindi il problema, ma la buona notizia è che possiamo essere anche parte della soluzione. Ogni anno finiscono in mare in media 8 milioni di tonnellate di plastica. Attraverso le correnti, la plastica o va a formare quelle che vengono chiamate isole di plastica oppure viene riportata verso riva e finisce sulle nostre spiagge. Ed è proprio qui che possiamo agire per fare in modo che quella plastica non ritorni in mare e ricominci il suo triste viaggio o a monte facendo in modo che la plastica proprio non raggiunga i nostri oceani”.